Cosa fare se un dente da latte non cade? Ecco 3 consigli utili - Sorridi Magazine - Il Dentista Risponde
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Cosa fare se un dente da latte non cade? Ecco 3 consigli utili

 

È una situazione molto comune quella in cui, se un dente da latte non cade, i genitori iniziano a preoccuparsi per i dentini del bambino. Cosa fare? C’è qualcosa che non va?

Il ritardo nella caduta dei denti da latte è molto comune e, sebbene non rappresenti motivo di allarme, è bene sapere come gestire la situazione. Se un dente da latte non cade infatti potrebbe compromettere l’occlusione dentale e far crescere storto il dente definitivo.

Vediamo insieme 3 consigli utili per prendersi cura dei denti dei bambini in questi casi.

 

1.Se un dente da latte non cade, evita il fai da te

In caso di ritardo nella caduta ii un dente da latte, ti consigliamo di evitare il fai da te.

Togliere il dente a casa, con manovre casalinghe, non è proprio la scelta più saggia. Il dentino potrebbe rompersi, rimanere incastrato nella gengiva, oppure essere ingoiato, incentivando nel bimbo l’associazione della cura dei dentini a esperienze e sensazioni negative.

Tuttalpiù potrebbe essere utile insegnare al bambino ad agevolare delicatamente il dondolio del dente da latte che si muove, per stimolarne la naturale e indolore caduta.

Ad ogni modo, se un dente da latte non cade, ti consigliamo di richiedere sempre l’intervento del dentista o pedodontista di fiducia, con la preparazione, l’attrezzatura e l’approccio giusti. Lo specialista valuterà la situazione e deciderà se è il caso di estrarre il dente da latte – generalmente nei casi in cui è già spuntato al di sotto di esso il dentino permanente –  o lasciare che cada dolcemente da solo.

 

2.Attenzione a non traumatizzare i piccolini, nell’intento di aiutarli 

Oltre alla possibilità di arrecare più danno che beneficio ai dentini, c’è un’altra ragione per cui non bisogna mai forzare i bimbi a tirar via il dente da latte, anche se questo ritarda a cadere.

Un’estrazione traumatica porterebbe infatti i piccolini a collegare la caduta del dente a un episodio doloroso, con il risultato di alimentare la paura del dentista. E questo potrebbe compromettere la costanza e la serenità delle future visite odontoiatriche del bambino.

Un aspetto da considerare riguarda poi le emozioni e percezioni dei bimbi rispetto al modo in cui gli si parla della cura dei dentini, della loro caduta o estrazione. Alcuni termini e toni potrebbero spaventarli: metafore, frasi e toni giocosi ti saranno d’aiuto. Qualche esempio? Il dente non si toglie, si “raccoglie” per donarlo alla fatina dei denti.

 

3.“Aiuta” i dentini del tuo bambino con i cibi giusti

 Solitamente la sostituzione dei denti da latte inizia intorno ai cinque anni di età e i primi dentini a cadere sono gli incisivi. Capita, ed è del tutto normale, il verificarsi di anomalie che allungano i tempi di caduta dei dentini.

Molti non sanno però che una possibile causa del ritardo nella caduta dei denti da latte potrebbe essere l’alimentazione dei bambini.

L’alimentazione gioca un ruolo chiave nella caduta dei denti così come nella salute del cavo orale in generale. Sempre più spesso i bimbi sono abituati a mangiare alimenti soffici o che si consumano con gli utensili, disabituando i denti a mordere. Per questo ti consigliamo di inserire nell’alimentazione dei piccoli frutta e verdure croccanti: non solo li aiuterai a ricaricherai di vitamine e minerali, ma stimolerai la naturale caduta dei denti da latte.

 

Dunque, se un dente da latte non cade, niente panico, evita rimedi casalinghi di dubbia sicurezza, e chiedi consiglio al tuo dentista di fiducia.

E ricorda che il passaggio dai denti da latte ai denti permanenti rappresenta una fase delicata per i bambini: quale momento migliore per valutare lo stato di salute del cavo orale dei più piccoli e prevenire disturbi futuri?

Gli esperti di odontoiatria infantile dello Studio Dott. Ponchio Dentista Locarno sono a tua disposizione per informazioni, consulti e visite specialistiche.

Tel.+ 41 91 751 80 87 0

info@studioponchio.ch.

 

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